Linee Guida Csen Pet Therapy

1.     PREMESSA

Il CSEN, in qualità di Ente promotore di attività sociali e sportivo dilettantistiche, intende supportare le associazioni ad esso affiliate nell’ ambito degli interventi assistenziali, educativi e terapeutici assistiti dal cane (pet therapy). Le seguenti linee guida sono a supporto di chiunque, avendone il titolo e le competenze, intenda organizzare oppure partecipare ad interventi in tale ambito.
Attraverso le linee guida, inoltre, l’Ente intende regolamentare la formazione dei tecnici cinofili che intendano operare in tale ambito.

Le linee guida proposte sono state costruite sulla base di una scrupolosa valutazione delle linee guida regionali italiane ed internazionali. Benché, comunque, le nostre linee guida sposino ampiamente alcune delle linee guida italiane regionali, l’ Ente preferisce non aderire alle une o alle altre, per permettere alle associazioni  di operare senza entrare in conflitto con le disposizioni della propria regione di appartenenza. A tal proposito, l’Ente non intende in nessun modo sostituire le proprie linee guida a quelle stabilite dalle leggi regionali. Pur offrendo, quindi, un modello di riferimento, invita ogni tecnico del settore  a consultare e ad attenersi scrupolosamente alle linee guida stabilite dalla propria regione di appartenenza.

Per semplificazione e a titolo puramente convenzionale, verrà spesso usato il termine “pet therapy” per racchiudere in una sola espressione tutti gli interventi assistiti dal cane oggetto delle linee guida.

2. SCOPO

1. Definire le modalità e le responsabilità di prescrizione, progettazione, attuazione e valutazione delle attività educative, pratiche assistenziali e terapeutiche con coinvolgimento del cane

2. Definire standard operativi relativi alle attività e pratiche assistenziali e terapeutiche con coinvolgimento del cane

3. Definire le linee guida per la formazione e l’ abilitazione dei conduttori e degli animali coinvolti.

3. TIPOLOGIE DI INTERVENTO

Le presenti linee guida si applicano alle attività educative, assistenziali e terapeutiche con coinvolgimento di animali, che convenzionalmente chiameremo IAA (Interventi Assistiti dagli Animali). Tali interventi si distinguono in tre principali categorie di intervento:

a) Attività Assistite dagli Animali (AAA)

b) Educazione Assistita dall’ Animale (EAA)

c) Terapie Assistite dagli Animali (TAA)

Essendo la pet therapy subordinata al settore Cinofila dell’ Ente, ci si riferisce, pur mantenendo la suddetta terminologia convenzionale, all’ uso del cane come mediatore nelle attività, non considerando altri animali.

a)      AAA (Attività Assistite dall’ Animale)
Le Attività Assistite dagli Animali consistono in interventi di tipo ludico-ricreativo e di supporto psico-relazionale, finalizzati al miglioramento della qualità di vita di varie categorie svantaggiate di utenti (soggetti portatori di handicap, pazienti ospedalizzati, pazienti psichiatrici, anziani istituzionalizzati, detenuti) e realizzati mediante animali in possesso di adeguate caratteristiche.

Chi può prescrivere queste attività?
Non essendo attività con valenza di tipo terapeutico, non è necessaria una specifica prescrizione medica. Tuttavia è comunque necessaria l’indicazione da parte di un professionista del settore sanitario che abbia in carico il soggetto destinatario dell’intervento.

b) EAA (Educazione Assistita dagli Animali)
L’ Educazione Assistita con Animali non prevede, a differenza delle altre attività, dichiarati obiettivi di supporto o di co-terapia. Essa viene attuata attraverso progetti educativi e culturali rivolti ad adulti e bambini, studenti di ogni ordine e grado.

Chi può prescrivere queste attività?

  1. un insegnante
  2. un educatore in ambito pedagogico
  3. un laureato in Scienze della comunicazione (indirizzo pedagogico)
  4. uno psicologo con esperienza in ambito pedagogico

NB: E’ molto frequente che nei progetti di EAA, ai suddetti obbiettivi di formazione ed educazione, se ne aggiungono altri come, ad esempio, sviluppare la socialità o l’integrazione o le abilità relazionali di uno o più studenti. In questi casi gli interventi di EAA assumono modalità sovrapponibili alle AAA e devono essere organizzati ed eseguiti nel rispetto delle  linee guida relative ad esse.

c) TAA (Terapie assistite con Animali)
Le Terapie Assistite con Animali sono interventi individualizzati sul paziente, utilizzati a supporto delle terapie tradizionali (e pertanto definite co-terapie), per la cura della patologia di cui egli è affetto e sono praticati mediante animali appositamente educati.
Esse sono finalizzate al miglioramento di disturbi della sfera fisica, motoria, psichica, cognitiva o emotiva. Sono progettate sulla base delle indicazioni sanitarie e psico-relazionali fornite dal medico e/o dallo psicologo di riferimento del paziente e prevedono precisi obiettivi ed indicatori di efficacia.

Chi può prescrivere queste attività?
1. il medico
2. lo psicologo/psicoterapeuta

4.     INDICAZIONI

AAA

Le AAA sono finalizzate a migliorare il livello di benessere globale di soggetti ospiti in strutture residenziali o variamente istituzionalizzati o affetti da disabilità o malattia. Le AAA trovano applicazione in diverse situazioni quali:

• patologie che comportino prolungata ospedalizzazione o ripetuti ricoveri in strutture sanitarie

• difficoltà dell’ambito relazionale nell’infanzia, fanciullezza e adolescenza

• disagio emozionale

• difficoltà comportamentali e di adattamento socio-ambientale

• situazioni di istituzionalizzazione di vario tipo (istituti per anziani e pazienti psichiatrici, orfanotrofi, comunità per minori, carceri)

• condizioni di malattia e/o disabilita’ che prevedano un programma di assistenza domiciliare integrata

EAA

I progetti di EAA vengono realizzati attraverso interventi educativi e culturali, destinati ad adulti o bambini e aventi, tra i principali obiettivi:

·   implementare la consapevolezza dell’alterità animale, della conoscenza del processo co-evolutivo uomo – cane

·   migliorare la conoscenza del linguaggio del cane ed insegnare una comunicazione consapevole tra uomo e animale

·   insegnare i principali bisogni psico-fisici del cane ed educare ad un comportamento rispettoso nei confronti dell’ animale

·   prevenire incidenti e morsi

·   prevenire maltrattamenti, abbandono, randagismo

I beneficiari possono essere gruppi o singoli, possono appartenere, ma non necessariamente, a categorie socialmente svantaggiate.

TAA

Il coinvolgimento di animali nelle TAA può stimolare il recupero di alcune funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, ecc.) e il miglioramento di abilità relazionali. Inoltre, può migliorare il recupero psico-motorio, offrire stimoli per esercizi di coordinazione motoria degli arti, stimolare l’indipendenza fisica e le capacità di “problem-solving”.

Le TAA trovano quindi applicazione in diverse situazioni quali:

• patologie che comportino prolungata ospedalizzazione o ripetuti ricoveri in

strutture sanitarie o situazioni di istituzionalizzazione di vario tipo

• situazioni di disabilità neuromotoria e/o psicomotoria che richiedano interventi riabilitativi

• psicopatologie varie tra cui:

– psicopatologie dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza (autismo, disturbi dell’apprendimento e del linguaggio ecc.)

– disturbi di ansia e umore

– psicosi

– disturbi della personalità

– disturbi dell’adattamento

– disturbi post-traumatici

– disturbi cognitivi/neuro-psicologici

• condizioni di malattia che prevedano un programma di assistenza domiciliare integrata.

5. CONTROINDICAZIONI

Gli IAA sono sconsigliati (o richiedono un’attenta valutazione delle specifiche condizioni dell’utente al fine di programmare accuratamente gli interventi) in queste condizioni:

– patologie organiche in cui è controindicato il contatto con gli animali (es. allergie al pelo del cane, immunodepressione con conta dei granulociti neutrofili inferiore a 500/mm3, ferite aperte, presenza di presidi medici possibili porte di accesso per infezioni quali cateteri venosi, tracheostomie, derivazioni ventricolo-peritoneali esterne)

– qualunque condizione ambientale o situazione relazionale che possa essere rischiosa o causare stress eccessivo o rischio di maltrattamento per l’ animale, comprese alcune psicopatologie e disturbi psico-relazionali (es. disturbo ossessivo-compulsivo, fobie specifiche per gli animali).

6.     L’EQUIPE

Per la complessità delle reciproche interazioni fra paziente ed animale e delle specifiche esigenze di entrambi i soggetti coinvolti negli IAA, è necessario che esse siano progettate, programmate e realizzate da parte di un gruppo transdisciplinare, con la partecipazione costante di almeno tre figure professionali distinte, con competenze e responsabilità rispettivamente legate all’utente e all’ animale:

Per l’ utente:

1. Responsabile di progetto: un professionista del settore educativo-socio-sanitario
Tale figura deve essere abilitata ai sensi di legge per l’erogazione della specifica forma di intervento.

Nelle AAA può essere un professionista del settore socio-sanitario: medico o psicologo o psicoterapeuta o assistente sociale o fisioterapista o laureato in scienze motorie o educatore professionale o infermiere in funzione degli obiettivi dell’intervento.

Nell’ EAA può essere un professionista del settore dell’ educazione: insegnante o pedagogista o educatore o psicologo con formazione in ambito pedagogico. Può essere l’ insegnante della classe o il preside della scuola a cui si eroga l’ intervento.

Nelle TAA deve essere un professionista clinico: medico o psicologo, in funzione degli obiettivi della co-terapia.

Egli potrebbe:

a) seguire o avere in cura l’ utente (ad es. potrebbe essere il medico curante)

b) esercitare la propria attività all’ interno della struttura che ospita gli utenti e che richiede l’ intervento assistito dal cane (ad es. potrebbe essere il direttore sanitario di una struttura o il preside di una scuola)

c) non conoscere direttamente l’ utente ma essere abilitato ai sensi di legge per erogare il tipo di intervento, in base alla categoria di utenti e agli obiettivi.

Nell’ ambito degli IAA, egli si occupa di:

·         richiesta o prescrizione dell’ intervento

·         progettazione dell’intervento in base al proprio ambito di competenza

·         definizione degli obiettivi

·         scelta degli strumenti per la valutazione di efficacia

·         consenso informato: informare l’utente e/o i suoi tutori sulle caratteristiche dell’intervento

Può anche partecipare operativamente alle sedute, occupandosi di

·         monitoraggio delle attività di interazione dell’ utente con l’animale

·         gestione attiva dell’ utente durante le sedute

·         supervisione delle dinamiche emotivo-relazionali

oppure può delegare ad altri professionisti la partecipazione operativa alle sedute, occupandosi in tal caso di

·         scegliere gli operatori del settore educativo-socio-sanitario che seguano l’ utente e supervisionino l’ interazione col cane durante le sedute

·         informare gli operatori sugli obbiettivi e le modalità di esecuzione degli interventi e gli strumenti scelti per la valutazione di efficacia

·         verificarne l’operato attraverso modalità prestabilite

Per il cane:

2. Responsabile per l’ animale e il suo benessere: un istruttore cinofilo e conduttore di cani in pet therapy
E’ un istruttore cinofilo con formazione specifica nella conduzione del cane in pet therapy (vd. proposta formativa del CSEN) e/o comprovata esperienza nella preparazione e conduzione di cani in IAA.

Si occupa di:

·         scegliere il soggetto coinvolto

·         valutare i requisiti comportamentali degli animali scelti

·         monitorare il benessere animale

·         accertarsi che vengano osservate le misure igieniche e profilattiche indicate dalle linee guida

·            informare gli operatori della struttura sulla norme di comportamento in presenza del cane

Può anche  partecipare operativamente alle sedute attraverso

  • la conduzione dell’ animale nel corso delle attività
  • il controllo del benessere animale durante l’ interazione con l’ utente
  • gestione dell’ interazione tra cane e utenti/operatori

Oppure può delegare ad altri conduttori del cane (tecnici con specifica formazione nella conduzione del cane in IAA, vd proposta formativa del CSEN) nella gestione operativa dell’ animale durante le sedute. In tal caso egli deve

  • scegliere i conduttori e i binomi cani-conduttori per l’ intervento
  • verificarne l’operato attraverso modalità prestabilite
  • controllare che il conduttore del cane da lui incaricato sia in grado di preservare il benessere fisico e psichico dell’animale durante, prima e dopo le sedute.

Insieme, il Responsabile dell’ utente e dell’ animale valutano l’appropriatezza di un intervento con gli animali, ne progettano la sua somministrazione nelle tre modalità di AAA, EAA o TAA e ne monitorizzano gli effetti. Nel caso in cui l’ uno o l’ altro non possano essere presenti ad ogni seduta e deleghino ad altri professionisti la gestione operativa rispettivamente dell’ utente o del cane, essi sono comunque responsabili dell’ operato dei loro collaboratori.

3. Responsabile dell’ idoneità sanitaria dell’ animale: un medico veterinario  
Il medico veterinario, non necessariamente avente formazione o competenze specifiche nei programmi di pet therapy, ha la responsabilità di verificare che ogni animale coinvolto negli interventi sia idoneo, secondo le linee guida del CSEN, dal punto di vista igienico-sanitario (per ulteriori dettagli vd. requisiti sanitari degli animali ). Egli deve redimere, certificare e rinnovare la cartella clinica dell’ animale.

Riassumendo,
a. In qualsiasi progetto di pet therapy, sia esso appartenente all’ una o l’ altra tipologia di intervento (AAA, EAA o TAA), l’ equipe deve prevedere la partecipazione, a livello progettuale ed operativo, di due figure con qualifiche e competenze specifiche rispettivamente per il tipo di utente e per il cane:

1. Responsabile di progetto (per l’ utente)
2. Responsabile per l’ animale e il suo benessere

b. Essi possono avvalersi di altri tecnici per la realizzazione operativa delle sedute. In ogni seduta, devono essere comunque costantemente presenti almeno:

1. un conduttore per ogni cane, delegato e supervisionato dal Responsabile per l’ animale
2. un operatore del settore educativo/socio/sanitario, delegato e supervisionato dal Responsabile di progetto, per la gestione/assistenza dell’ utente o del gruppo di utenti

c. Il controllo dell’ idoneità sanitaria degli animali è invece affidata ad un medico veterinario che, seppur non partecipando alla progettazione, realizzazione o valutazione degli interventi, deve certificare che l’ animale è sano e possiede i requisiti sanitari per partecipare al progetto.

d. In base all’ intervento, alle necessità e agli obiettivi, l’ equipe può avvalersi di altre figure professionali.

e. Una sola persona può rivestire più di uno dei suddetti ruoli solo e se ne possiede i titoli previsti dalla legge.  

7.     STRUTTURE

Gli IAA possono essere eseguiti in strutture pubbliche o private, i cui requisiti corrispondano a quanto richiesto dalle normative regionali vigenti. Seguono le strutture più comunemente impiegate: ospedali, strutture riabilitative per pazienti disabili, strutture per pazienti psichiatrici, case di riposo, residenze sanitarie, comunità per il recupero dei tossicodipendenti, strutture per la tutela e protezione dei minori, istituti di detenzione, asili, scuole, fattorie didattiche, ludoteche, poli zoo-antropologici, centri cinofili, centri sportivi e ricreativi, fattorie sociali etc.. Alcuni interventi possono essere eseguiti, nell’ambito di programmi di assistenza domiciliare integrata, a domicilio dell’utente.

Tutte le strutture che ospitano gli interventi devono:

a. essere in possesso di tutte le autorizzazioni (amministrative, edilizie, sanitarie, etc.) previste dalle normative regionali vigenti

b. rispondere a precisi requisiti strutturali e gestionali correlati alla tipologia di intervento erogato e alla specie animale coinvolta negli interventi.

Le strutture in cui vengono erogati gli IAA, in base alla presenza permanente di animali, si distinguono in:

– Centri con animali residenziali

– Centri con animali non residenziali.

I Centri che ospitano animali residenziali devono essere provvisti di:

a) ricoveri ed aree adeguate per l’ospitalità degli animali

b) un veterinario di riferimento che delinei le procedure igienico-sanitarie e che sia reperibile per dare adeguata assistenza quando necessaria

I ricoveri e gli spazi che ospitano gli animali, nei centri con animali residenziali, devono essere:

– adeguatamente isolati al fine di garantire un adeguato periodo di riposo agli animali

– sufficientemente ampi e confortevoli in base al numero dei soggetti presenti

– provvisti di ripari adeguati e in numero sufficiente rispetto al numero degli animali presenti

– tali da assicurare adeguato esercizio fisico, la socializzazione o la possibilità di isolamento in relazione alle esigenze fisiologiche dei singoli animali

I ricoveri e gli spazi devono, inoltre, rispondere ai requisiti strutturali previsti da eventuali disposizioni normative specifiche.

Nei centri in cui si operano TAA, le aree per l’erogazione degli interventi devono essere:

– separate o separabili al fine di evitare interferenza con eventuali altre attività svolte

– dotate di attrezzature specifiche individuate dall’équipe in relazione al tipo di intervento erogato e agli animali coinvolti

– se esterne, adeguatamente recintate con fondo sufficientemente drenante e tale da rendere agevole la rimozione delle deiezioni o altri materiali estranei

– se al chiuso, dotate di almeno una finestra apribile all’esterno in grado di assicurare sufficiente ricambio d’aria e illuminazione naturale.

Le equipe che erogano IAA presso scuole, enti o istituzioni ecc., pubbliche o private, devono sincerarsi che i requisiti strutturali siano adeguati allo svolgimento degli interventi e alle esigenze degli animali coinvolti a garanzia della salute, della sicurezza e del benessere degli utenti e degli animali

8.     OBIETTIVI

Gli interventi che prevedono il coinvolgimento di animali producono i loro benefici attraverso la relazione con l’animale.

A) Attività Assistite dagli Animali (AAA)
Le AAA richiedono un’impostazione meno strutturata (gli obiettivi spesso sono individuati per gruppi di utenti e non esclusivamente per singoli individui) e, non essendo legate a specifiche patologie, hanno una valenza prevalentemente di tipo ludico-ricreativo e di supporto emotivo-affettivo.

Nei progetti di AAA gli obiettivi riguardano il rafforzamento delle risorse interne della persona con un aumento del benessere. Le AAA intervengono, quindi, per dare all’ utente più risorse per affrontare la sua situazione di problematicità, ma non intervengono su di essa.

Si possono identificare due tipi di effetti positivi delle AAA:

1. la promozione del benessere della persona, intervenendo nelle aree motivazionali, emozionali, cognitive e cinestesiche

2. la promozione dell’integrazione sociale e relazionale della persona, intervenendo nelle situazioni interattive, ricreative, ludiche, affiliative e sociali.

Lo sport, tra i vari tipi interventi ludico-ricreativi,  può essere un utilissimo strumento per il raggiungimento dei suddetti obiettivi. In ambito cinofilo, alcune attività sportive  dedicate a persone con handicap possono avere grande valenza per una discreta  varietà di utenti.

Tra questi l’ agility dog (denominata comunemente para-agility quando dedicata a persone con handicap) è un canale particolarmente efficace in quanto:

–  e’ un’ attività all’ aria aperta

–  facilita e rafforza la relazione con il cane

–  è un’ attività dinamica e divertente

–  favorisce l’ interazione con gli altri e l’ integrazione sociale

–  aumenta l’ autostima attraverso il raggiungimento di obbiettivi condivisi

–  stimola la motricità

–  stimola la persona ad affrontare le difficoltà

B) Educazione Assistita dall’ Animale (EAA)
Le EAA sono forme di didattica che si avvalgono della relazione uomo-animale per facilitare il raggiungimento degli obiettivi pedagogici. Sono usualmente rivolte a gruppi o classi e vengono realizzate sulla base di un progetto o unità didattica. Esso deve prevedere precisi obbiettivi formativi, metodologia, verifiche e valutazione dei risultati.

Il cane  è spesso il protagonista del progetto educativo, oppure fa da mediatore per favorire l’ acquisizione di contenuti non direttamente correlati all’ animale ma ad altri ambiti, come l’ educazione civica e ambientale, le scienze.

La presenza o il coinvolgimento dell’ animale in un progetto educativo risulta particolarmente efficace in quanto:

–  il cane favorisce il divertimento, la curiosità, il coinvolgimento, il gioco, lo stupore, l’attenzione, la partecipazione: tutti elementi che facilitano l’ apprendimento e l’ alleanza pedagogica

–  stimola il bambino nell’ area affettiva attraverso i processi di cura

–  facilita l’ espressione delle proprie emozioni

–  favorisce l’ accettazione e la curiosità verso la “diversità”, la collaborazione e il rispetto dell’ altro

–  la multiformità del mondo animale arricchisce l’immaginario del bambino perché gli offre un maggior numero di modelli

–  stimola l’ ascolto e la comunicazione

–  impone l’ accettazione di regole e il controllo dell’ arousal

–  può facilitare l’accreditamento che il bambino riceve nel gruppo attraverso l’espressione di competenze

Gli obiettivi generali

–  migliorare la relazione con l’ animale attraverso una maggiore conoscenza della diversità animale e migliorando la comunicazione

–  promuovere la corretta gestione e conduzione dell’animale familiare

–  fare educazione su come prevenire gli incidenti con animali

–  fare educazione sanitaria (le zoonosi)

–  educare alla prevenzione ambientale

–  educare a una corretta alimentazione

–  promuovere l’ adozione responsabile del cane

–  contrastare maltrattamenti e abbandoni

Gli obbiettivi possono essere ulteriormente classificati in:

1. Obiettivi didattici, ossia volti ad aumentare la partecipazione del ragazzo all’attività di classe e alla didattica; tra questi:

–  Sollecitare la collaborazione

–  Implementare dinamiche di squadra

–  Diminuire le tensioni conflittuali

–  Aumentare l’attenzione verso l’insegnante

–  Migliorare la capacità di lavorare insieme

–  Creare occasioni di esperienze comuni

–  Dar vita a progetti interdisciplinari

–  Trasmettere norme relazionali

2. Obiettivi informativi, ossia relativi ai contenuti del progetto pedagogico: –  Conoscere la diversità animale

–  Conoscere il comportamento animale

–  Conoscere la comunicazione animale

–  Conoscere la corretta interazione uomo-animale

–  Conoscere il ruolo dell’animale nella società umana e in ambito famigliare

–  Avere delle norme di comportamento per la cura, l’educazione e l’interazione con il cane

–  Acquisire delle norme per prevenire particolari rischi

–  Conoscere gli animali domestici da utilità

–  Conoscere alcuni concetti base dell’ecologia

3.   Obiettivi educativi, quando orientati a migliorare il profilo del ragazzo ed offrirgli occasioni di crescita:

–  Migliorare le sue capacità relazionali

–  Migliorare la sua capacità empatica

–  Migliorare le sue capacità comunicative

–  Migliorare la sua tendenza all’immaginazione

–  Aumentare la tendenza a prendersi cura di qualcuno

Eventualmente, possono essere identificati obiettivi speciali, ossia rivolti ad un particolare utente che abbia problemi di integrazione, apprendimento o di salute. In tal caso, si raccomanda il coinvolgimento dell’ insegnante di sostegno e/o di uno psicologo o educatore professionale, in base al tipo di problematica e agli obiettivi, ricordando che l’ intervento diretto a quell’ utente assume le caratteristiche di un’ AAA ed in quanto tale deve attenersi alle relative linee guida.

B) Terapie Assistite dagli Animali (TAA)

Le TAA prevedono un’impostazione fortemente strutturata (obiettivi individuali, gestione standardizzata degli incontri con l’animale) ed hanno una valenza di affiancamento alle terapie tradizionali per specifiche patologie. Esse hanno una modalità di conduzione ed una durata prestabilita e sono praticate in sedute individuali o di gruppo.

Il valore curativo della TAA risiede nella relazione che si instaura fra paziente, terapeuta ed animale attraverso la mediazione del suo conduttore.

Le TAA sono frutto di un progetto individualizzato per paziente e per patologia, strutturato in fasi costantemente monitorate, con obiettivi iniziali, intermedi e finali, non disgiunte da altri eventuali trattamenti in corso. Le TAA, quindi, contribuiscono a dare al paziente più risorse per affrontare la sua situazione di problematicità e come tali intervengono su di essa.

Gli obiettivi delle TAA sono principalmente di tipo terapeutico e specifici per ciascun paziente:

1. cognitivi: miglioramento di memoria, attenzione e/o linguaggio

2. comportamentali: controllo dell’iperattività, rilassamento corporeo, acquisizione di regole

3. comunicativi: miglioramento delle capacità espressive e ricettive sia verbali che non verbali

4. psicosociali: miglioramento delle capacità relazionali e di interazione, del rispetto dell’altro e della collaborazione ad attività comuni

5. affettivi: sviluppo delle capacità di dare cura ed accudimento, acquisizione di uno stato di sicurezza affettiva

6. emotivi: miglioramento nelle capacità di espressione e regolazione delle emozioni, sviluppo e/o rafforzamento della capacità empatica (comprensione

degli stati emotivi altrui)

7. psicologici in senso stretto quali il trattamento di alcune psicopatologie, il miglioramento dell’autostima e della fiducia in se stessi

8. somato-motori: potenziamento dell’area cinetica e della competenza nella realizzazione di particolari movimenti ed abilità motorie

9. psico-motori: miglioramento delle capacità di integrazione tra componenti psichiche e somatiche.

9.      PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI

Al fine di promuovere la diffusione di uniformi modalità di erogazione delle attività e di favorire la confrontabilità dei risultati, si suggerisce che venga seguita la seguente procedura nella fase di progettazione ed erogazione degli interventi. Si suggerisce, a tal fine, di avvalersi della relativa modulistica.

1. Costituzione dell’equipe

2. Analisi dei bisogni dei destinatari dell’intervento e del contesto in cui dovrà essere erogato. Nel caso in cui esso debba essere effettuato in una sede non dedicata (es: scuola, ospedale, struttura residenziale, ecc.) si dovrà:

–– prendere visione della struttura ospitante, valutandone l’idoneità degli spazi destinati all’attività

–– prendere consapevolezza degli utenti afferenti alla struttura e coinvolti nel progetto

–– discutere circa l’idoneità di un IAA per gli utenti identificati.

3. Definizione degli obbiettivi tenendo in considerazione bisogni, preferenze, menomazioni, disabilità e, soprattutto, abilità residue e recuperabili del paziente oltre che fattori ambientali, contestuali e personali

4. L’equipe fornisce alla struttura una prima indicazione delle modalità logistiche di un intervento basato sui suddetti obiettivi.

5. Stesura del progetto di intervento nel quale siano specificati:

–– gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati

–– la scelta degli animali più idonei

–– la tipologia di attività (ludica, condotta, ecc.) da proporre in base agli obiettivi prestabiliti

6. Definizione dei criteri di verifica degli interventi adottando:

–– schede di monitoraggio per singola seduta, per gli utenti e per l’ animale

–– diario di attività per l’animale

–– strumenti di valutazione iniziali, intermedi e finali, sulla base del progetto di attività

7. Elaborazione di un programma di intervento che definisce:

–– calendario delle sedute

–– setting operativo (ambienti adibiti alle sedute)

–– standard igienici per utenti, animali, ambienti

–– operatori coinvolti

–– verifica degli interventi e misure di esito

–– calendario di incontri di coordinamento fra i membri dell’ equipe. È consigliabile un incontro mensile (o comunque almeno un incontro a metà dell’intervento) per valutare l’andamento dell’attività.

8. Il programma ed il progetto di attività viene comunicato dal Responsabile di progetto in modo comprensibile ed appropriato agli utenti e ai loro familiari. Qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base a cui è stato elaborato ed il progetto debba essere modificato, esso dovrà essere nuovamente comunicato all’ utente, ai familiari ed agli operatori.

9. Il Responsabile del progetto comunica all’Azienda Unità Sanitaria Locale competente, con modalità conformi alle normative regionali vigenti, l’inizio del progetto medesimo

10. Durante l’erogazione delle attività:

a. Utilizzo delle schede di monitoraggio degli utenti (individuali o di gruppo, in base al caso) e dell’animale, scelte per valutare l’andamento dell’intervento e/o modificarlo in base agli obiettivi prefissati (vd Modulistica)

b. Incontri periodici fra i membri dell’equipe

c. Verifica periodica delle condizioni igienico-sanitarie degli animali e dei locali dove vengono svolte le attività

d. Controllo periodico della cartella sanitaria del cane, compilata dal  medico veterinario almeno una volta ogni 6 mesi

e. Compilazione del diario di attività del cane da parte del conduttore

f. Controllo mensile del diario di attività del cane da parte del Responsabile del cane, se persona diversa dal conduttore dello stesso

11. Alla fine dell’intervento:

a. L’equipe analizza e valuta i dati di monitoraggio raccolti e quindi stende un resoconto

dell’attività e dei risultati raggiunti con particolare attenzione a:

–  obiettivi raggiunti

–  obiettivi non perseguiti rispetto al progetto iniziale

–  problemi di tipo sanitario o igienico che possono essersi verificati

–  eventuale prematura interruzione dell’intervento con motivazioni

–  indicazioni a possibili ulteriori necessità di nuove attività con animali

b. Il Responsabile dell’animale redige una relazione sul profilo del benessere dell’animale al termine delle attività e su eventuali problemi igienico-sanitari o comportamentali insorti durante l’intervento.

10. GLI ANIMALI

Premettendo che, rispetto agli animali co-terapeuti o coadiutori negli interventi:

a.       Devono essere di età non inferiore a 18 mesi.
b.      Devono seguire uno specifico percorso educativo e formativo finalizzato all’ acquisizione o allo sviluppo delle le abilità richieste dal tipo di intervento nel quale sono coinvolti
c.       Tali percorsi devono essere condotti nel rigoroso rispetto delle esigenze, del benessere e della dignità degli animali
d.      È fatto divieto di ricorrere a metodi coercitivi nell’educazione e nella conduzione del cane
e.       La formazione dell’animale deve essere continua e orientata allo sviluppo della pro-socialità, della collaborazione con il conduttore e la motivazione all’attività quale fonte di benessere
f.       Non sono ammesse le femmine in estro o che siano in gravidanza avanzata o in allattamento o animali che abbiano un’anamnesi di abbandono e/o maltrattamento recenti (nei sei mesi precedenti)
g.      I cani provenienti dai canili, per essere abilitati a partecipare agli interventi, devono seguire un percorso di rieducazione e socializzazione coordinata da un istruttore cinofilo e/o veterinario comportamentalista
h.      Gli animali impiegati negli IAA devono essere in possesso di certificazione del CSEN di IDONEITÀ SANITARIA ed IDONEITÀ COMPORTAMENTALE (vd Modulistica, modulo 8)
i.        Nessun cane affetto da patologie acute o croniche, dolorose o non, o disabile può essere impegnato negli IAA

L’ idoneità dei cani utilizzati nelle attività deve essere certificata mediante esame attitudinale e valutazione sanitaria. I dettagli di tale abilitazione saranno di seguito specificati ( vd: Abilitazione del cane)
L’ adeguatezza dell’ animale coinvolto  nei singoli interventi viene controllata dal Responsabile dell’ animale dell’ Equipe, con il contributo del medico veterinario.

NB: Animali con età inferiore ai 18 mesi e quelli non ancora abilitati possono essere condotti nelle strutture dove vengono erogati gli IAA per permettergli di acquisire le esperienze e competenze necessarie. Ciò può avvenire solo ed esclusivamente in presenza e sotto la diretta conduzione del Responsabile per l’ animale dell’ equipe. Questi cani devono comunque essere in regola con i requisiti igienico-sanitari descritti in seguito.

Idoneità sanitaria del cane
Gli animali coinvolti in IAA devono superare una valutazione veterinaria che ne attesti lo stato sanitario conforme. Il  Responsabile dell’ animale deve avvalersi del supporto del medico veterinario per attestare l’idoneità dei requisiti sanitari degli animali coinvolti e disporre le modalità per il monitoraggio dell’animale dal punto di vista sanitario prima, durante e dopo il progetto.

Ogni animale coinvolto dovrà disporre di una cartella clinica, regolarmente aggiornata e vidimata dal medico veterinario almeno una volta ogni sei mesi e contenente le seguenti informazioni:
a) dati anagrafici dell’animale e dati di identificazione dell’animale secondo norma (es. n° del microchip, certificato anagrafico)
b) visita clinica e anamnesi remota
c) libretto sanitario da cui emergano:
profilassi vaccinale obbligatoria e facoltativa: (vaccinazione annuale tetravalente o pentavalente, vaccinazione annuale rabbia, vaccinazione semestrale leptospirosi)
– prevenzione filariosi cardiopolmonare da maggio a novembre (per le aree a rischio)
– trattamento annuale ad ampio spettro per endoparassiti
– trattamento mensile ecto-parassiti
– esame delle feci ogni 6 mesi
– esame micologico del pelo ogni 6 mesi
– accertamenti diagnostici per leishmania, filariosi cardiopolmonare annuale (se nelle aree a rischio)

Requisiti comportamentali
Gli animali coinvolti negli IAA devono superare una valutazione che ne attesti i requisiti comportamentali conformi.
Tale duplice valutazione viene eseguita da una commissione costituita almeno da un istruttore cinofilo con comprovata esperienza quinquennale in pet therapy (Istruttore in Pet Therapy)  e un medico veterinario.
Attraverso questa valutazione, il cane riceve la certificazione che ne attesta l’ idoneità sanitaria e attitudinale per partecipare agli interventi. È compito del Responsabile dell’ animale scegliere il singolo individuo tra quelli regolarmente certificati, monitorarlo e valutarlo dal punto di vista comportamentale prima, durante e dopo il progetto.

Tutela del benessere animale
Gli IAA rappresentano un lavoro per l’animale, pertanto il suo benessere va salvaguardato e monitorato sia durante le sedute sia nei periodi di inattività attraverso osservazioni etologiche e comportamentali, nelle quali deve essere registrata qualsiasi alterazione fisica e/o comportamentale.

Gli animali coinvolti in attività di relazione e contatto devono essere adeguatamente socializzati all’essere umano ed aver seguito un percorso educativo idoneo alle attività richieste dal protocollo di trattamento e che non utilizzi metodi coercitivi.

L’animale coinvolto deve aver acquisito un livello istruttivo-esperenziale adeguato al grado di complessità richiesto dal progetto. In particolare, va monitorata ad intervalli regolari  l’evoluzione psicologica sia dell’animale che della coppia cane-conduttore, per valutarne l’adeguatezza.

Ogni animale deve essere provvisto di una scheda (diario di attività, vd Modulistica) di registrazione degli interventi svolti in ogni seduta, compreso il tipo di intervento, il conduttore dell’animale, la sede dell’intervento, il numero di fruitori, l’intervallo intercorso tra due sedute e la durata di ciascuna di esse. La puntuale compilazione della scheda è compito del conduttore dell’animale. Il Responsabile del cane definisce l’intervallo minimo fra due sedute con lo stesso animale e ne modifica frequenza, durata e modalità, in base a quanto si evince dal monitoraggio della salute e del benessere dell’animale.

NB: Il cane può essere coinvolto in queste attività per un massimo di 3 giorni la settimana, per non più di 30-40 minuti consecutivi e per non più di 2 sedute al giorno. Nel caso in cui il cane partecipi a due interventi in un giorno, essi devono essere distanti l’ uno dall’ altro almeno 4 ore, perché egli possa adeguatamente riposare.

Secondo le specificità dell’intervento, il Responsabile dell’ animale può decidere ulteriori limitazioni o esclusioni in base a esigenze o condizioni particolari degli animali coinvolti al fine di salvaguardarne il benessere e la salute.

Cani anziani
L’Ente non impone un limite massimo di età del cane per partecipare agli interventi. L’ età idonea per mettere il cane a riposo dipende da tanti fattori legati alla razza e al singolo individuo. Gli animali anziani, a discrezione del Responsabile del cane e della commissione che ne ha accordato l’ abilitazione, avranno delle limitazioni nella durata, frequenza e livello di difficoltà degli interventi, in base alle loro condizioni psichiche e fisiche. Su eventuale indicazione della commissione del test di abilitazione, essi dovranno sottoporsi a controlli veterinari più frequenti e dovranno rinnovare la loro abilitazione una volta ogni 6 mesi invece che ogni anno È categoricamente vietata la loro partecipazione alle attività se presentano stati dolorosi di qualsiasi natura.

11. MISURE IGIENICHE

È compito dell’equipe garantire il rispetto delle norme igieniche prima, durante e dopo la seduta al fine di prevenire l’eventuale diffusione di infezioni. Tale azione di controllo si esplica attraverso le seguenti tre fasi, la cui effettuazione va annotata nella scheda di monitoraggio della seduta:

1. valutazione dello stato igienico dell’ambiente prima e dopo la seduta, con particolare attenzione alla presenza di deiezioni o di altri derivati degli animali (peli, ecc.)
2. valutazione dello stato igienico dell’ animale e in particolare il livello di pulizia di pelo, unghie, denti, occhi dell’ animale
3. valutazione, appena prima dell’inizio della seduta, dello stato di salute degli animali e dei pazienti che ne consenta la partecipazione alla stessa
4. lavaggio delle mani prima e dopo la seduta, secondo le linee guida internazionali o quelle in vigore presso la struttura

È raccomandato quindi che sia disponibile un lavandino con sapone ed asciugamani in prossimità del luogo dove si svolgono le sedute e prima del ritorno nei locali di degenza o di consumo dei cibi.
In mancanza di lavaggio con acqua, può essere utilizzato il gel a base di alcol da frizionare sulle mani secondo i tempi prescritti nella scheda tecnica del prodotto.

12.   MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

Il monitoraggio delle attività rappresenta la sistematica tabulazione ed il regolare esame dei rapporti che documentano le attività del progetto (per esempio il numero di animali utilizzati, la durata della seduta, ecc.). Le informazioni accumulate durante il monitoraggio rappresenteranno quindi una fonte di dati da utilizzare nella valutazione del progetto.
La valutazione del progetto si riferisce a quel processo di raffronto tra gli effetti ottenuti dal progetto e gli obiettivi dello stesso.

I sistemi di valutazione sono diversi e possono avvalersi di:
a. Test standardizzati. I vantaggi dell’utilizzo di questi strumenti sono la loro validità, essendo ritenuti indicatori appropriati della condizione misurata, ed il fatto di essere già stati testati su una gran numero di soggetti. Questi strumenti dovrebbero essere sempre inclusi nel processo di valutazione, ma purtroppo non sono disponibili in tutte le condizioni da misurare.

b. Filmati. Questi strumenti permettono di rivedere nei dettagli la sessione di lavoro, raccogliendo dati circa ogni minima modificazione, ed inoltre rappresentano un’ottima fonte di materiale per l’addestramento di nuovi operatori.

c. Formulari per la raccolta di variabili oggettive. Le tipologie di variabili possono comprendere parametri temporali (per es. tempo speso con l’animale, latenza di un certo comportamento) parametri comportamentali oggettivi (per es. comparsa di un comportamento mai presunto in precedenza, chi comincia l’interazione: se l’animale o il paziente, numero di pazienti in contatto con l’animale) o altri tipi di parametri purché rispondano alla caratteristica di oggettività.

d. Valutazioni soggettive. Molte figure professionali socio-sanitarie hanno dei loro criteri nella valutazione della progressione del paziente/utente e tali valutazioni, seppur soggettive, possono essere di aiuto nella valutazione generale. Inoltre, è importante includere in questo tipo di valutazioni anche tutte le opinioni (rimostranze, complimenti e disagi) espresse dagli utenti, dai famigliari o dallo staff operativo.

Nell’ ambito delle EAA, gli strumenti di valutazione delle conoscenze o competenze acquisite, sono diversi e personalizzati in base alla fascia di età.
I più comunemente usati per i ragazzi sono:

·         Drammatizzazione (simulazioni e mimi)
·         Realizzazione di disegni o cartelloni
·         Scrittura di testi o temi
·         Realizzazione di filmati e foto (se autorizzata dalla scuola)
·         Raccolta di variabili oggettive attraverso apposite schede di valutazione di gruppo.
·         Valutazioni soggettive degli operatori, raccolte attraverso colloqui periodici tra i membri dell’equipe e i referenti scolastici.
·         Questionari

In generale, l’efficacia del sistema di valutazione viene potenziata incrementando il numero di strumenti utilizzati e comprendendo tutti gli strumenti sopracitati.

Quali strumenti scegliere?
Ogni equipe può elaborare degli specifici strumenti per il monitoraggio dell’attività, sia per quanto riguarda l’utente che per quanto riguarda l’animale, ed utilizzarli per verificare la coerenza tra obiettivi previsti ed effetti del progetto in un determinato periodo di tempo.

Ogni progetto di attività DEVE essere sottoposto ad azione di valutazione dei risultati raggiunti, di controllo dell’aderenza agli obbiettivi prefissati e di eventuali interruzioni o effetti collaterali. La scelta del tipo di valutazione finale più idoneo al progetto spetta all’equipe.

E’ bene utilizzare, in base al tipo di progetto, almeno i seguenti strumenti per il monitoraggio delle attività:

AAA
1. griglie di osservazione, in base alla tipologia di utenti e agli obiettivi prefissati, che prevedano presumibilmente macrocategorie di analisi del comportamento del soggetto durante la seduta. Esse devono essere compilate da un operatore/ terapista/ osservatore incaricato dal Responsabile del progetto

2. schede del benessere animale e diario di attività del cane da compilarsi da parte del conduttore del cane

3. strumenti per la valutazione del gradimento soggettivo (domande aperte o produzione di testi scritti, pre e post seduta) per l’utente, a seconda delle sue menomazioni e/o abilità, al fine di avere un dato diretto delle impressioni riferite dal fruitore stesso

4. questionario di gradimento delle attività o domande aperte per familiari e/o operatori

EAA
1. griglie di osservazione per l’ analisi del comportamento e della partecipazione del gruppo (classe) alle attività. Esse devono essere compilate da un operatore/ osservatore incaricato dal Responsabile del progetto

2. schede del benessere animale e diario delle attività del cane da compilarsi da parte del conduttore del cane

3. valutazioni soggettive degli operatori, raccolte attraverso colloqui periodici tra i membri   dell’equipe

4. controllo delle conoscenze acquisite dagli studenti tramite testi, disegni, drammatizzazioni, questionari, cartelloni o altri strumenti di verifica.

TAA
1. scheda anamnestico/clinica ottenuta mediante colloquio con il paziente e i suoi familiari

2. profilo psicologico o funzionale mediante test standardizzati e colloqui o test clinici nella fase iniziale, intermedia e finale

3. schede di osservazione, in base alla tipologia e agli obiettivi prefissati, che prevedano presumibilmente macrocategorie di analisi del comportamento e delle abilità del soggetto durante la seduta.

4. schede per la valutazione del benessere animale e diario delle attività del cane da compilarsi da parte del conduttore

5. strumenti per la valutazione del gradimento soggettivo (domande aperte o produzione di testi scritti, prima e post seduta) per il paziente, a seconda delle sue menomazioni e/o abilità, al fine di avere un dato diretto delle impressioni riferite dal paziente stesso

6. questionario di gradimento delle attività per familiari e/o operatori

7. filmato integrale delle singole sedute (quando autorizzato dal paziente o dal suo tutore legale)

Le schede per il monitoraggio dell’ utente e per il benessere dell’ animale devono contenere le seguenti indicazioni: (vd Modulistica)

Scheda per l’ utente o per il gruppo di utenti
1. tipo di attività svolte
2. nelle TAA, indicazioni oggettive e/o soggettive sulle abilità cognitivo-comportamentali, emotivo-relazionali o motorie del paziente in base agli obiettivi terapeutici
3. livello e durata dell’interazione fra soggetto e animale
4. eventuali reazioni negative del soggetto

Scheda per il benessere dell’ animale
1. individuazione dell’animale coinvolto e del coadiutore
2. caratteristiche dell’ambiente di attività
3. tipologia di attività
4. quantità e qualità dell’ interazione fra animale e utente
5. dati identificativi del conduttore
6. livello di partecipazione e collaborazione dell’animale
7. segnali di stress/disagio dell’animale

13. CODICE DEONTOLOGICO DEL CONDUTTORE:

–  I conduttori dovranno effettuare le visite con un solo animale alla volta

–  I conduttori assicureranno il rispetto delle politiche,  procedure e precauzioni di ciascuna struttura visitata

–  I conduttori, all’inizio di ogni visita, dovranno contattare il personale della struttura

–  I conduttori saranno ritenuti responsabili in ogni momento del proprio animale

–  E’ necessario che il conduttore sia sempre CON l’animale, non se ne allontani mai o non lo affidi nemmeno temporaneamente a nessun altro.

–  Prima di ciascuna visita i conduttori dovranno:
1.      Valutare lo stato di salute generale dell’animale e la sua predisposizione
2.      Pulire e spazzolare l’animale
3.      Controllare che le unghie siano adeguatamente tagliate e limate, pulire gli occhi e le orecchie
4.      Concedere tempo sufficiente all’animale per muoversi e soddisfare i suoi bisogni fisiologici

–  I conduttori dovranno vestirsi in modo appropriato, con abiti comodi, puliti, e ben curati

–  Nel caso in cui gli animali sporchino, dentro e/o fuori della struttura, i conduttori dovranno provvedere immediatamente alla pulizia

–  I conduttori durante la visita non dovranno mai legare gli animali a persone, attrezzature o mobili

–  Durante le visite sono tassativamente proibiti museruole, capezze (halty), collari a strozzo, semi-strozzo o con punte e guinzagli allungabili

–  In caso di incidenti o eventi imprevedibili i conduttori dovranno:
1.      Mettere al sicuro l’animale
2.      Cercare aiuto per la persona ferita
3.      Comunicare per iscritto l’accaduto al personale della struttura in modo che l’incidente possa essere registrato nella scheda clinica del paziente
4.      Completare tutta la documentazione necessaria richiesta dalla struttura
5.      Concludere la visita
6.      Notificare l’avvenuto al Responsabile di progetto.
7.      Se il conduttore è persona diversa dal Responsabile dell’ animale questo dovrà essere informato immediatamente dell’ incidente
8.      Valutare l’accaduto affinché si possano prevenire situazioni analoghe in futuro

–  Il conduttore è tenuto a conoscere e osservare tutti i segnali di disagio del cane, impegnandosi a preservarlo da situazioni che si dimostrino per lui stressanti. A tal fine, è autorizzato, se necessario, a modificare l’ impostazione operativa della seduta o addirittura ad interromperla, rimandando a nuova valutazione la procedura o l’ animale coinvolto.

–  È tenuto, inoltre, a rispettare sempre i bisogni fisiologici del cane e a garantirgli i necessari tempi di riposo e di recupero da eventuali episodi stressanti.

Responsabilità civile
Sotto la diretta responsabilità del Responsabile del cane dell’ Equipe, il conduttore del cane e l’ animale devono avere regolare copertura assicurativa per eventuali danni a terzi. Ogni membro dell’ equipe o chiunque operi sul campo, deve essere regolarmente tesserato CSEN ed avere regolare copertura assicurativa per infortunio. Eventuali danni a terzi causati da cani che siano stati condotti negli IAA senza regolare abilitazione ( o con abilitazione scaduta e non rinnovata) non saranno risarciti dalla polizza di RC di CSEN-SAI Fondiaria.

14.  LE QUALIFICHE CSEN PER I TECNICI DELLA DISCIPLINA

CSEN riconosce diversi titoli corrispondenti a diversi livelli di operatività:

  1. Operatore in pet therapy

Chi è?
E’ un professionista del settore sanitario, socio-assistenziale o dell’ educazione (psicologo, medico, educatore professionale, insegnante, infermiere, fisioterapista, operatore socio-sanitario, logopedista, medico veterinario), che partecipa alla progettazione o realizzazione degli interventi in base alla sua qualifica. Non conduce il cane nelle attività ma si occupa dell’ utente in base agli obbiettivi.  Avendone i titoli, in base alla propria qualifica professionale, può assumere il ruolo di Responsabile di progetto e/o partecipare operativamente alla gestione dell’utente durante le sedute.

Come ottenere la qualifica?
Egli deve partecipare e concludere con successo il corso di formazione per operatori in pet therapy del CSEN. Per accedere al corso, egli può essere un professionista che opera nel settore educativo / socio / sanitario, oppure essere uno studente, diplomato ma non ancora laureato.

  1. Conduttore del cane in pet therapy:

Chi è:
Egli gestisce l’ animale nelle sedute, mediandone l’ interazione con utente e garantendone il benessere prima, durante e dopo gli interventi. Egli opera sotto la guida e supervisione del Responsabile del cane dell’ equipe.

Come ottenere la qualifica:
Per avere il titolo di conduttore del cane, egli deve frequentare e concludere con successo l’ intero percorso formativo del CSEN (Conduttore del cane in Pet Therapy). Per accedere al corso, egli può anche non avere competenze pregresse in ambito cinofilo.

NB: quando il conduttore del cane in pet therapy è anche un istruttore cinofilo CSEN, egli può partecipare alla programmazione dei progetti ed assumere il ruolo, nell’ambito di questi, di Responsabile dell’ animale. In quanto tale, può condurre i cani negli interventi o scegliere i conduttori che partecipino operativamente alle sedute. E’ responsabile della scelta dell’ animale, dell’ idoneità comportamentale del cane e del suo benessere. Con l’ aiuto del medico veterinario, garantisce l’ idoneità sanitaria dello stesso.

  1. Istruttore in pet therapy

Chi è:
È un istruttore cinofilo con esperienza almeno quinquennale nella progettazione e realizzazione di IAA e nella preparazione di cani e di binomi. Egli è riconosciuto dall’ Ente come formatore e può, nel rispetto delle linee guida, proporsi come docente nei corsi di formazione per Conduttori del cane in Pet therapy sul territorio. Egli può, altresì, far parte della commissione per l’ abilitazione del cane alle attività.

Come ottenere la qualifica:
L’ Ente non si occupa della formazione degli Istruttori in Pet  Therapy ma piuttosto conferisce il titolo tramite sanatoria per competenze comprovate. Il titolo verrà conferito solo dopo valutazione del curriculum da parte di una commissione costituita da:

–  il responsabile nazionale per la pet therapy dott. ssa S. Artale

–  il responsabile nazionale per la cinofilia sig. Massimo Perla

–  il responsabile di macroarea

Può essere richiesto il parere di altri esperti nel settore, membri del Comitato nazionale per la pet therapy e referenti del Responsabile nazionale della disciplina sul territorio.
Oltre al curriculum, potrà essere chiesto al candidato di fornire del materiale video (dimostrativo delle sue competenze pratiche nel settore) o di incontrare uno o più membri della commissione per un colloquio.
Tutti i professionisti che operano nell’ ambito degli IAA, che ritengano, per esperienza comprovata, di possedere i requisiti relativi alle figure di cui sopra, possono richiedere il riconoscimento della qualifica CSEN per sanatoria inviando il proprio Curriculum al Referente Nazionale Dott.ssa Sabrina Artale (sabrina@aieccs.org).

15. LA FORMAZIONE DEI TECNICI

1. OPERATORI IN PET THERAPY

Destinatari
È rivolto a studenti e professionisti che operino nel settore sanitario, socio-assistenziale o dell’ educazione, tra cui psicologi, medici, educatori professionali, insegnanti, infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, logopedisti, che vogliano orientarsi sulle applicazioni della Pet Therapy, organizzare e partecipare ad Attività e Terapie Assistite dal cane secondo la propria professionalità.

Obiettivi
Il corso ha lo scopo di fornire informazioni sulle applicazioni e metodologie delle attività e terapie assistite dagli animali ( e in particolare dal cane) e le competenze per partecipare, (in base alle propria qualifica professionale) alla programmazione e realizzazione di programmi di Pet Therapy.

NB: non abilita alla conduzione dell’ animale, per cui è necessaria, la partecipazione al percorso formativo per conduttori in pet therapy, in seguito esplicato.

Caratteristiche del percorso formativo
Il percorso formativo prevede lezioni teoriche e pratiche per un totale di 100 ore ed un tirocinio pratico di ulteriori 50 ore presso strutture dove vengono eseguite le attività di pet therapy col cane.

Attestazione finale
Per chi frequenta l’intero percorso formativo, con almeno l’ 80% di ore di presenza, sarà rilasciato, previa verifica tecnico-attitudinale finale, un Attestato CSEN di qualifica professionale in “Operatore in Pet Therapy e Attività assistite dal cane” con il relativo Tesserino (OPERATORE IN PET THERAPY)

Docenti
Nel corpo insegnanti si prevede (almeno) la partecipazione di:
1.      un medico con comprovata esperienza nel settore
2.      uno psicologo con comprovata esperienza nel settore
3.      un insegnante / educatore / pedagogista (avente laurea con indirizzo pedagogico. Es. scienze della formazione)
4.      Un istruttore in Pet Therapy (istruttore cinofilo con comprovata esperienza quinquennale in Pet Therapy)
5.      Un medico veterinario con comprovata esperienza nel settore

IL TEST DI ABILITAZIONE DEL CANE

L’ abilitazione del cane avviene attraverso una valutazione congiunta delle sue caratteristiche attitudinali e caratteriali, il suo stato di salute, la sua affidabilità e la sua relazione con il conduttore

Gli esami per l’ abilitazione dei cani possono essere eseguiti in maniera congiunta e contemporanea con gli esami di abilitazione dei conduttori.

Il cane sarà condotto dal proprio padrone o comunque dalla persona con cui avrà lavorato durante il corso. Nel caso in cui il suo conduttore sia persona diversa dal padrone, dovrà essere presentata alla commissione l’ autorizzazione scritta del proprietario.

L’abilitazione del cane viene confermata solo dopo che il veterinario ne abbia accertato i requisiti sanitari e che siano stati verificati gli altri requisiti elencati nelle linee guida del CSEN.

Un cane che non superi il test di abilitazione o un rinnovo di essa può riprovare l’ esame dopo un periodo minimo di 6 mesi.

I test di valutazione del cane (abilitazione e rinnovi) possono essere eseguiti presso qualsiasi centro affiliato al CSEN sul territorio nazionale, purchè esso sia stato autorizzato dall’ Ente per fa formazione in pet therapy.

Ogni cane, per continuare a partecipare agli interventi di Pet Therapy, dovrà rinnovare la suddetta abilitazione mediante il test qui descritto ogni anno.

Alla fine del test i proprietari/conduttori dei cani abilitati riceveranno una certificazione (vd. Modulistica, modulo 8) firmata dai membri della commissione, che ne attesta l’idoneità e riporta la data prevista per il rinnovo.

Il test

Per essere ammesso al test di abilitazione il cane deve:
–  avere un’ età minima di 18 mesi.
–  essere condotto da chi abbia frequentato il corso di formazione in “Conduttore del cane in pet therapy”
–  essere munito di tutta la documentazione necessaria alla valutazione dell’ idoneità sanitaria

Parte prima: obbedienza di base, autocontrollo, relazione col conduttore

  1. Accettare l’ arrivo di un estraneo che si avvicina e saluta
  2. essere accarezzato da un estraneo di sesso maschile
  3. passeggiare al guinzaglio col conduttore senza tirare
  4. camminare tra la folla
  5. reazione ad un suono improvviso: segni di paura e tempi di recupero
  6. camminare al piede
  7. seduto e resta con distrazione
  8. lascia
  9. richiamo
  10. reazione al passaggio di un cane (amichevole) al guinzaglio

Parte seconda: situazioni propriamente legate alle attività e terapie assistite 

1.      essere esaminato e maneggiato da un estraneo: zampe, orecchie, bocca ecc

2.      essere preso in braccio

3.      essere trattenuto, abbracciato, accarezzato “energicamente”

4.      reazione ad un estraneo che fa movimenti inconsueti (esempio: zoppica con stampella) vicino al cane o che porta cappello, abito lungo ecc

5.      comportamento in presenza di ausili tipo deambulatore, sedia a rotelle ecc

6.      due persone discutono animatamente (valutare la reazione di paura e i tempi di recupero)

7.      essere messo su un tavolo o sulle gambe di qualcuno

8.      essere accarezzato da più persone contemporaneamente

9.      comportamento in presenza di bambini

10.  Autocontrollo nell’ interazione con l’ utente e inibizione del morso (il conduttore da un biscotto all’ utente che lo porge al cane

Durante il test il conduttore può parlare al cane, guidarlo o rassicurarlo con la voce e il contatto fisico in ogni momento, quanto e come crede. Il conduttore può anche premiare il cane con cibo o altri rinforzi ma SOLO dopo che egli abbia concluso ogni singolo esercizio e sia stato autorizzato dall’ esaminatore. È vietato dare o anche mostrare al cane cibo o altri rinforzi PRIMA che egli abbia concluso l’ esercizio e sia stato autorizzato dall’ esaminatore.

La commissione

La valutazione viene effettuata da un team costituito da

–  un istruttore cinofilo con comprovata esperienza quinquennale in pet therapy (istruttore in pet therapy) proposto dall’ associazione organizzatrice del corso
–  un medico veterinario con esperienza comprovata nel settore proposto dall’ associazione organizzatrice del corso
–  un istruttore cinofilo con comprovata esperienza quinquennale in pet therapy (istruttore in pet therapy) commissario esterno inviato dal referente nazionale del CSEN per la disciplina.

NB: Quanto detto sulla commissione d’esame vale per la prima abilitazione del cane e i successivi rinnovi